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Una alimentazione equilibrata è il principale determinante della forma fisica. Ma lo schema di una alimentazione equilibrata non è la stesso per tutti!

I funghi Portobello, la miniera vegetale di Vitamina D

Molto spesso sentiamo parlare o ci viene inaspettatamente diagnosticata una carenza di vitamina D. La carenza di questa vitamina è un problema molto più comune di quanto possiamo immaginare, soprattutto quando si è reduci della stagione invernale, durante la quale le ore di luce sono poche. Nonostante ciò, la vitamina D è fondamentale per la nostra salute, in particolare per la regolazione dell’assorbimento del calcio e per il buon funzionamento del sistema immunitario. La sua carenza può portarci a sperimentare spiacevoli sintomi come debolezza muscolare, dolore articolare e osseo, sbalzi di umore e tendenza alla depressione, sudorazione alle mani.

In generale le cause di ipovitaminosi D sono semplici: il nostro stile di vita innanzitutto, visto che passiamo la maggior parte del nostro tempo in luoghi chiusi,  Inoltre, a differenza delle altre vitamine, non è possibile soddisfare l’intero fabbisogno di vitamina D con la sola alimentazione.Pertanto è fondamentale associare ad una alimentazione adeguata anche una esposizione regolare -ma protetta – al sole, in modo da permettere alla nostra pelle di dare il via alla sintesi di vitamina D.

Ma quali cibi sono meno “avari” di vitamina D? In altre parole, quali alimenti dovremmo prediligere per fare il carico di Vitamina D? Possiamo trovare questa vitamina sia in cibi di origine animale, che vegetale:  uova (in particolare il tuorlo), latte e derivati, i pesci ricchi di grassi “buoni” (come il salmone, il tonno, lo sgombro…), e funghi, in particolare modo i Portobello. Essi infatti si comportano esattamente come noi: essi sono in grado di indurre la sintesi di vitamina D in seguito all’esposizione alle radiazioni UVB, grazie alla presenza di una  pro-vitamina, chiamata ergocarciferolo. In più questi grossi funghi, i quali sono buonissimi anche solo cotti alla piastra come una comune bistecca, sono ricchi di proteine vegetali, sali minerali importanti per la salute di ossa, pelle e tiroide (ferro, potassio, selenio e calcio), di fibre, e contengono solo una manciata di calorie. Infine, i funghi Portobello sono abbondante fonte anche di niacina, nota anche come vitamina B3, la quale contribuisce ad abbassare il cosiddetto colesterolo cattivo (LDL) a favore di quello buono (HDL), e ad allontanare pertanto il rischio di patologie cardiovascolari.

 

Qualche consiglio per la preparazione? Togliamo il gambo del fungo e mettiamolo a spurgare dell’acqua,  sotto sale: attenzione, questa parte è molto importante per non ritrovarsi un Portobello molliccio dopo la cottura. Basterà un’oretta sotto. Dopodiché laviamolo bene, asciughiamolo e mettiamolo in un sacchetto da gelo o in un barattolo capiente con una emulsione di olio evo, rosmarino fresco, timo (anch’esso fresco, se possibile), un piccolo spicchio di aglio, sale e pepe. Mettiamolo in frigorifero per circa mezz’ora, “shakerando” il sacchetto di tanto in tanto (non esageriamo coi tempi di marinatura, anche in questo caso per evitare l’effetto “molliccio”). Dopodiché, tiriamo fuori il fungo dal sacchetto, sgoccioliamolo bene e cuociamolo su una padella antiaderente rovente. E’ buonissimo accompagnato da verdure di stagione grigliate sulla stessa piastra, spennellate con l’emulsione di marinatura avanzata.

 

Un fungo buono come il pane!

 

Abbiate cura di voi!

 

Valentina